Non bisogna cadere nell’inganno della scelta tra due modelli contrapposti che poggiano sull’identico presupposto di calcio-business. L’alternativa esiste e altrove non è utopia: riaprire le porte ai tifosi, coinvolgendo la base e rendendola garante della sopravvivenza del football stesso.
Categoria: Tifosi
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Anche in Spagna vincono i tifosi: niente più calcio di lunedì
«Niente più calcio di lunedì. A partire dalla prossima stagione il pallone sarà di sabato e domenica. Vedremo che succede col venerdì, se arriveremo a un buon accordo per tutti. Il business conta, ma contano di più i tifosi». Così Luis Rubiales, presidente della Federazione del calcio spagnolo, ha annunciato che La Liga abbandonerà le partite di lunedì a partire dalla prossima stagione.
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Porto-Roma, ipotesi rimborso per i romanisti. Il Ceo di Fse: “La Uefa deve cambiare le regole”
Riepiloghiamo la questione: per i biglietti di Porto-Roma si è riproposta la situazione che l’anno scorso, per Porto-Liverpool, portò la dirigenza dei Reds a prendere posizione pubblicamente e presso la Uefa per il trattamento subito. Le norme Uefa dicono che i tifosi ospiti non possono pagare più di quelli di casa per un settore di categoria equivalente. Ma il club portoghese, applicando uno sconto a tutti i suoi soci, cioè oltre centomila persone, di fatto riempie il settore equivalente a quello giallorosso facendo pagare 18 o 22 euro, mentre i tifosi della Roma pagheranno 50 euro.
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La Bundesliga non segue La Liga: “Mai una partita fuori dalla Germania”
Bundesliga e Liga spagnola: due mondi agli antipodi, due modelli di sviluppo differenti che portano a risultati differenti. Mentre in Spagna il discusso presidente della Liga Javier Tebas ha annunciato che si disputerà una partita negli Stati Uniti per aumentare i ricavi, un po’ come fa l’NBA con la consueta partita londinese, in Germania – dove i club hanno scelto la strada del rapporto con il territorio e con i tifosi – i dirigenti della Bundesliga hanno deciso in senso opposto.
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Né rossi né blu, ma viola: il City of Liverpool FC, la squadra fondata dai tifosi
Né rossi né blu, ma viola. Non per provare a sintetizzare in una nuova squadra il derby cittadino tra Liverpool ed Everton, ma perché il viola è il colore ufficiale del comune di Liverpool. Quando il City of Liverpool FC è stato fondato, nel 2015, nessuno sapeva dove sarebbe arrivato. Ma era già la terza squadra di Liverpool, visto che, da quando all’inizio degli Anni 90 è scomparso lo storico South Liverpool, la città non è più stata rappresentata in Non-League, cioè nell’universo del calcio dilettantistico e semi-professionistico inglese.
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Bundesliga: una minaccia chiamata Red Bull Lipsia, il club che ha messo le ali
Quando nel 1998 il calcio tedesco aprì all’investimento dei capitali privati nei club professionistici, fu imposto dallo statuto della Dfl che i tifosi avrebbero sempre mantenuto la quota di maggioranza del club attraverso le quote sociali (di qui la “regola del 50%+1”, alla base dello spirito comunitario del calcio tedesco). Solo due club, al tempo, furono esentati dall’obbligo: il Bayer Leverkusen e il Wolfsburg, in quanto fu stabilito che nel caso in cui una persona o un’azienda (in questo caso la Bayer e la Volkswagen) avesse finanziato un club per più di 20 anni avrebbe potuto acquisirne una quota maggioritaria. Solo una squadra negli ultimi 20 anni è riuscita ad aggirare la regola del 50%+1. È il Red Bull Lipsia, riconosciuta a livello internazionale (ne ha parlato anche il Guardian) come la “squadra più odiata di Germania”.
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Tifosi, non clienti: ecco perché gli stadi in Germania sono sempre pieni
A fine ottobre, l’account ufficiale della Bundesliga pubblicava un tweet vantandosi di un primato: era la classifica europea di presenze allo stadio e a primeggiare era proprio una squadra tedesca, il Borussia Dortmund, che con 80.830 spettatori medi a partita dominava sugli altri top-club europei. Dopo la vittoria dei Mondiali 2014 da parte della Germania, si è iniziato a sentir parlare con insistenza del “modello tedesco”, ma non è il progetto a lungo termine basato sugli oltre 400 centri federali che si vuole analizzare in questo caso. Il modello tedesco in questione non è quello che fa vincere Coppe del Mondo, ma quello (certamente parte integrante di un sistema-calcio in salute) che fa riempire gli stadi.
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C’era una volta il Lanerossi Vicenza: dal Veneto a Stamford Bridge
Un altro pezzo del calcio italiano è destinato a sparire. Il Vicenza Calcio, già Lanerossi Vicenza degli anni gloriosi, è sull’orlo del fallimento. Ieri era l’ultimo giorno utile per pagare i giocatori, senza stipendio da mesi, e scongiurare la messa in mora della società di Lega Pro. Ma l’amministratore unico Fabio Sanfilippo, personaggio ambiguo che è subentrato alle precedenti e disastrose gestioni, ha comunicato ai calciatori che non sarebbero stati pagati in giornata. La strada sembra segnata: i giocatori avranno la possibilità di svincolarsi e i biancorossi non si presenteranno alla sfida di Coppa Italia di sabato contro il Padova. La retrocessione in Serie D, vuoi per la decurtazioni di punti vuoi per il fallimento del club, sembra ormai inevitabile.
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Crowdfunding, la colletta moderna applicata al calcio: così i tifosi finanziano stadi, campi e progetti
Mettereste 100 euro per realizzare lo stadio della Roma? E se questi 100 euro vi garantissero una cena con la squadra e la prelazione per abbonarvi? Oppure di dedicare un seggiolino del nuovo impianto a un vostro caro che non c’è più, che era tifosissimo della Roma? Non è una proposta, ma un semplice esempio di come funziona il crowdfunding applicato al calcio.
Ogni tifoso nel corso della propria vita dà molti soldi al proprio club, così tanti che fare i conti è sconsigliato. Non è detto che siano troppi, questo sta alle possibilità e alle decisioni di ognuno. Ma quante volte il tifoso ha potuto vigilare sull’utilizzo di quei soldi, potendo poi “godere” del proprio investimento? Fino a pochi anni fa, praticamente, mai.
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